Tracce di un feudo – San Giacomo e dintorni

Istituto scolastico: I.C. Vann’Antò di Ragusa – sede San Giacomo
Docente: Giovanna Cascone
Classi: Pluriclasse della Scuola Secondaria di Primo Grado
Tutor videomaker: Francesco Bocchieri


Il Tema

Il laboratorio, realizzato con gli alunni della Pluriclasse di San Giacomo, ha avuto come obiettivo quello di “riscoprire” il territorio in cui ha sede la scuola.

San Giacomo è una frazione del comune di Ragusa distante 20 km dal capoluogo. È situata sull’estremo lembo nord della provincia di Ragusa, a ridosso dei Monti Iblei, al confine con i comuni di Giarratana, Modica e Palazzolo Acreide, quest’ultimo in provincia di Siracusa. La frazione e la campagna circostante contano circa un migliaio di abitanti; la scuola e la parrocchia sono i centri di aggregazione sociale.

La nostra indagine ha cercato di ricostruire la storia di questo territorio che, abitato sin dall’antichità, per secoli ha conservato immutata la grande vocazione agricola con la coltivazione del grano, dell’ulivo e del mandorlo.

Il Laboratorio

Nella ricerca ci hanno guidato: la lettura di alcuni testi storici; la relazione della Soprintendenza dei beni culturali ed ambientali di Ragusa allegata al Decreto della Regione Siciliana del 26 luglio 2000 relativo alla “Dichiarazione di notevole interesse pubblico dell’area comprendente l’alta valle del fiume Tellaro e delle cave dei torrenti Tellesimo, Prainito, Palombieri, Scardina e Cava Ispica ricadente nei comuni di Ragusa, Giarratana, Modica ed Ispica” (G.U.R.S  2000 – N. 43), esperti e testimoni.  

Nella scelta dei luoghi del paesaggio da sottoporre alla nostra attenzione, abbiamo scelto quelli la cui denominazione ha conservato le tracce di un passato lontano, soprattutto feudale: “A Turri”, “U muragghiu”, il “Cozzo delle forche”, tutti nomi che rimandano ad una Sicilia baronale, in cui i “signori” erigevano fortilizi disseminati nelle campagne, attorno ai quali si radunavano le comunità. 

A turri, una masseria fortificata con al centro un bellissimo baglio ci ha riportato indietro nel tempo. L’appassionato racconto del maestro Guastella e le “testimonianze di vita” del sig. Covato ci hanno aiutato a rivivere i ritmi e le fatiche dei tanti che affollavano la struttura e la campagna intorno. Gente operosa in tutti i periodi dell’anno, che lavorava dall’alba al tramonto, sotto lo sguardo vigile e severo del “Barone” e all’ombra cupa e ostile di una forca, issata nel punto più alto della proprietà in modo da essere visibile a tutta la comunità.


Le classi e gli alunni

CLASSE PRIMA: Ben Amor Ines, Covato Clara, Giurdanella Sofia, Kaur Samarajit, Mallia Giorgia, Puglisi Mariagrazia

CLASSE SECONDA: Giampaolo Giovanni, Giurdanella Claudio, Iacono Manuel, Leone Salvatore, Licitra Alessia, Mallia Giovanni, Ragusa Morena.

CLASSE TERZA: Caccamo Floriana, Celestre Avril, Giompaolo Salvatore, Gulino Sofia, Poidomani Maddalena


Ringraziamenti

Al Maestro Peppino Guastella per aver condiviso le sue conoscenze sui luoghi e le tradizioni. 

Al Sig. Orazio Covato, proprietario del Frantoio Covato insieme al fratello e attuale co-proprietario della Masseria Musso, per i suoi ricordi sulla vita della masseria Musso quando altri erano i proprietari 

Per i preziosi consigli di ricerca grazie a: Prof. Paolo Militello, docente di Storia Moderna presso l’Università degli Studi di Catania; Prof. Giorgio Flaccavento, presidente associazione “Insieme in città”;  Dott. Vincenzo Cassì, Direttore Archivio di Stato; Prof.ssa Chiara Ottaviano, presidente Archivio degli Iblei.

Un caloroso ringraziamento a Giorgio e Concetta, collaboratori scolastici del Plesso San Giacomo e a tutta la Comunità di San Giacomo.

Infine un grande grazie al videomaker Francesco Bocchieri per il sapiente lavoro svolto.