Giocando s’impara – Nella scuola d’infanzia un tempo masseria

Istituto scolastico: Scuola dell’infanzia Bruno Munari – Direzione Didattica Mariele Ventre di Ragusa
Insegnanti: Maria Avellina (referente e coordinatrice), Daniela Giampiccolo, Carmela Spataro
Classe: Terza sezione
Tutor videomaker: Francesco Bocchieri


La nostra scuola

Il progetto è nato dall’interesse della Scuola dell’Infanzia Bruno Munari per la salvaguardia del territorio e delle sue tradizioni. 

La nostra scuola, da quando è stata trasferita in un’antica masseria ragusana, gode del privilegio di vivere nella tradizione; siamo infatti circondati da mangiatoie, muretti a secco, pareti di pietra a vista, coperture a capriate, volte e archi. Per questo poniamo attenzione agli elementi (architettonici) del passato, rafforzando così i sentimenti di identità e di appartenenza al nostro territorio, favorendo nelle persone l’impegno e la responsabilità nella salvaguardia delle tradizioni. 

A partire dai giochi e dal quadro di Bruegel il Vecchio

I giochi tradizionali sono beni immateriali da salvaguardare poiché a rischio di estinzione, soppiantati dalla diffusione dei giochi virtuali e dal fatto che non si gioca più per strada. 

La ricerca è stata condotta attraverso le fonti orali (interviste dei bambini ai nonni e alle persone nate tra gli anni 1945 e 1960) e alla ricostruzione di vecchi giocattoli (calacipitu, etc.) che ormai nessuno possiede più. Si è suggerito ai nonni, inoltre, di portare i nipotini a vedere i luoghi dove “si giocava” quando loro erano piccoli, ovvero piazze, strade, incroci oggi spesso invasi dalle macchine. 

I bambini hanno anche ricercato e osservato i giochi di un tempo nel quadro: “Giochi di bambini” (1560), del pittore fiammingo olandese Pieter Bruegel il Vecchio. Nel quadro di Bruegel il Vecchio sono ritratti circa 80 giochi che si giocavano già al tempo degli antichi Greci e Romani e che anche noi abbiamo riconosciuto e giocato. 

Quest’anno abbiamo individuato 58 giochi poveri di un tempo destinati per la maggior parte ai maschi, alcuni alle femmine e una piccola parte ad entrambi i sessi. Questa differenziazione avveniva perché le bambine venivano tenute a casa a fare principalmente giochi di preparazione al futuro ruolo di madri di famiglia. 

Confronto fra generazioni 

Attraverso il lavoro svolto si è stabilito un confronto fra tre generazioni. I bambini hanno conosciuto i giochi dei nonni e li hanno giocati apprezzandoli per le loro caratteristiche: sviluppo di destrezza, agilità e sano spirito di competizione, poiché la maggior parte sono giochi di gruppo da svolgere  all’aperto.

La scuola ha lavorato in maniera interdisciplinare (attraverso tutti i campi d’esperienza) favorendo l’inclusione e concretizzando il concetto di cittadinanza attiva. I giochi di una volta, ora riscoperti, hanno anche creato legami con i luoghi d’incontro (cortili, piazze, strade, vallate) dove i nonni giocavano da bambini, soprattutto con le vie del centro di Ragusa che i bambini non conoscevano e che anche i nonni avevano quasi dimenticato. 

Il figlio del massaro

La masseria che ospita la nostra scuola era anch’essa luogo di giochi poiché un tempo era abitata dalla famiglia del Prof. Giovanni Occhipinti, figlio dell’ultimo massaro che svolgeva il lavoro di allevatore di mucche e cavalli. 

Il prof. Giovanni Occhipinti ci ha condotto alla “scoperta” dei luoghi dove viveva e giocava da bambino e ci ha raccontato a cosa erano adibiti quelli che adesso sono i locali scolastici. Abbiamo così appreso che le nostre sezioni erano stalle per le mucche e i cavalli (come reso evidente dalla presenza delle mangiatoie). 

I bambini che abitavano nella masseria giocavano lavorando e lavoravano giocando, spesso con gli animali da cortile, tra cui pecore, capre, galline e soprattutto con i cani. 

Si ringraziano le collaboratrici scolastiche signore Maria Denaro e Lucia Massari, i nonni/e di Noemi Lauria, Giulia Sgarlata, Paolo Canzonieri, Mattia Latino, il Prof. Aurelio Vacirca.


Hanno partecipato

Tutti i bambini della terza sezione della scuola dell’infanzia Bruno Munari di Ragusa

Ins.te Maria Avellina (referente e coordinatrice), Ins.te Daniela Giampiccolo, Ins.te Carmela Spataro, Signor Nino Branchina, Signor Salvatore Cassarino, Prof. Giovanni Occhipinti


ALLEGATI

DIARIO DI BORDO

I MURI A SECCO E I GIOCHI DI UNA VOLTA di Salvatore Cassarino

CONTENUTO VIDEO EXTRA