Duomo di San Giorgio

I LUOGHI DELLA FESTA – Ragusa Ibla – Classi IVA e VA dell’Istituto Comprensivo “Vann’Antò” di Ragusa – Plesso di Ragusa Ibla

GLI ALUNNI

Classe IVA: Antoci Benedetta, Baglieri Benedetta, Bartolotti Nicolò,  Caldarera Daria,  Cassarino Anna, Cognata Alessandro, Ottaviano Giuseppe,  Poidomani Antonio, Scribano Cristian, Tribastone Dorotea

Classe VA: Campo Federica, Campo Roberta, Chessari Nicolè, Corallo Giada, Dimartino Selene, Iudice Emilia, Lombardo Alessia, Lorefice Noemi, Nica Silvio, Schininà Flavia, Sortino Emanuel, Tona Gabriele

DOCENTI: Dierna Teresa (coordinatrice), Distefano Marilena, Fontana Francesca, Iacono Elena, Pulvirenti Giuseppina

TUTOR VIDEOMAKING: Francesco Bocchieri

SI RINGRAZIANO
Per la collaborazione ricevuta per la ricerca Don Pietro Floridia, il prof. Giorgio Flaccavento, il sacrestano Francesco Criscione, il signor Mallia Francesco.

Per averci accolto nel suo studio, consentendoci di utilizzare alcune delle sue fotografie storiche, il Maestro Giuseppe Leone insieme a Emanuela Alfano e Federica Siciliano 

BIBLIOGRAFIA 

  • Giorgio Occhipinti, La Festa di San Giorgio nell’antica Ragusa, tipografia editrice V. Criscione & figli 1938
  • Giorgio Occhipinti, La Processione figurata, tipografia editrice V. Criscione & figli 1946
  • Luigi Occhipinti, Ibla …Emozione infinita… stampa in proprio 2021

I TESTI ELABORATI NEI LAVORI DI GRUPPO

Classe IV A 

La piazza come un palcoscenico, il Duomo come un antico forziere

Passeggiando per Ragusa Ibla si incontrano diversi monumenti che ci parlano di Storia e di Arte. Fra i più importanti troviamo Il Duomo di San Giorgio con Piazza Duomo.

La Piazza risulta, agli occhi di chi ci arriva, grande ma al tempo stesso accogliente. Si ha la sensazione di giungere in un grande palcoscenico dove possiamo trovare palazzi nobiliari antichi, un’antica fontana barocca ma anche negozi e perfino il Trenino Barocco.

Al centro di questo gigante palcoscenico architettonico troneggia l’attore protagonista: il Duomo di San Giorgio. E’ uno dei simboli di Ragusa Ibla.

Prima del terremoto del 1693 esso sorgeva nei pressi dell’attuale Giardino Ibleo, dove si trova ancora oggi il grande portale quattrocentesco, in stile gotico spagnolo.

Il progetto del Duomo attuale  venne ideato dall’architetto Rosario Gagliardi nel 1738. Fu un progetto grandioso, iniziato nel 1739 e terminato nel 1775 circa. Il Duomo è riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità.

All’esterno il prospetto è rappresentato dall’imponente e slanciata facciata barocca, con alle spalle la meravigliosa Cupola che svetta possente, ispirata al Pantheon di Parigi, sorretta da sedici colonne in stile Neoclassico.

Al suo interno, come un antico e prezioso forziere,  custodisce numerosi tesori: l’antica Cona del Gagini, cioè la pala d’altare in pietra calcarea proveniente direttamente dalla vecchia chiesa, l’Organum Maximum di Serassi, le splendide e coloratissime vetrate istoriate che raccontano con grande e sapiente maestria tutta la vita di San Giorgio, il grandioso portone principale in basso e altorilievo anch’esso narrante il martirio del Santo Patrono e un immenso tesoro fatto di argenteria e quadri.

Basta varcare i suoi portoni e il viaggio lungo i sentieri dell’Arte e della Storia può avere inizio….

Classe VA

La festa di San Giorgio

La festa di San Giorgio è una festa popolare. Per tradizione si fa festa in famiglia, con amici e conoscenti,  nel proprio quartiere e in paese, fin dalla più tenera infanzia; alcuni partecipano attivamente alla sua organizzazione, altri no.

La festa di San Giorgio a Ragusa Ibla non si festeggia il 23 aprile, giorno del santo, ma l’ultima domenica di maggio.  E’ caratterizzata dalla processione che si articola per le strade di Ibla:  la statua del cavaliere, portata in spalle dai fedeli, è seguita dalla folla di devoti.

Anticamente la statua di San Giorgio portata in processione era un’altra, una raffigurazione di metà del corpo fatto d’argento, e veniva accompagnata da una processione figurata, cioè c’erano dei personaggi travestiti e poi dei carri con degli stendardi su cui erano dipinte le scene del martirio di San Giorgio.

Veniva portata anche una specie di casetta di legno, da cui usciva un tronco con sopra dei ragazzi che lanciavano fiori sulla strada. Per tradizione due carabinieri a cavallo aprivano la processione e le campane, scampanate a mano, suonavano per tutto il tempo che San Giorgio rimaneva fuori dalla Chiesa. Si faceva anche partire una mongolfiera ma ormai non si fa più, probabilmente perché ci sono stati dei morti.

In tempi più remoti, alla fine della processione, si accendeva un falò, “u pangliuni” che era il gigante nella festa di San Giorgio.

Nella processione sfilavano anche delle confraternite con degli uomini incappucciati che seguivano la statua.

Per fare entrare la statua nella Chiesa del Purgatorio, sulle scale si formava una catena di gente che aiutavano i portatori della statua e dell’Arca Santa.

Nel frattempo, davanti alla Chiesa dei Cappuccini, c’erano delle bancarelle dove affluivano tutti, dalla città e dalla campagna, per fare scorta di cibo, vestiti, utensili e stoviglie in rame, ferro, stagno e argilla.

Quando la statua tornava in Chiesa, si sparavano dei fuochi d’artificio: prima venivano sparati dal clero, poi dai cavalieri e dopo dagli artigiani, e così via; uno sparo veniva riservato alle donne.

Poi c’era un’orchestra e un rinfresco per chi aveva portato la statua.