DALL’INDUSTRIA DEL CONVIVIO ALL’INFORMATION TECHNOLOGY
Istituto scolastico: Istituto di Istruzione Superiore “Galileo Ferraris”, Ragusa
Insegnanti: Luisa Gurrieri (referente e coordinatrice), Grazia Avola, Giuseppina Formaggio Galati
Dirigente scolastico: Rosario Biazzo
Classi: III E dell’indirizzo Elettrotecnica e IV G dell’indirizzo Informatica
Tutor videomaker: Francesco Bocchieri
Gli alunni della III E
Baglieri Andrea, Cabibbo Samuele, Diquattro Giovanni, Distefano Francesco, Galfano Riccardo, Galofaro Mattia, Garrafa Angelo, Hasani Rizald, Haskaj Antonio, Khemiri Nadhir, La Rocca Salvatore, La Terra Giorgio, Paravizzini Kevin, Passalacqua Lorenzo, Spadaro Samuele, Spata Hermann Szanto Patrick Sebastian.
Gli alunni della IV G
Assenza Lorenza, Azzara Federico, Caravello Sebastiano, Consiglio Marco, Criscione Rosario, Dantoni Riccardo, Darterki Imadedine, Gulino Elena Maria, Iacono Giulio, Incremona Christian Jack, Macias De Lara Josè, Militello Nicholas Gaetano, Pinetti Giosuè, Quintana Alessandro, Ragusa Alessia, Senia Davide, Sgarioto Alessio, Tumino Gabriele.
Si ringraziano:
Il Dirigente Scolastico prof. ing. Rosario Biazzo, il dott. Carmelo Arezzo, Stefano Ricca, Enzo Di Pasquale e i genitori degli studenti.
Descrizione del progetto
Il progetto e le attività di laboratorio hanno visto il coinvolgimento di docenti di Lingua e letteratura italiana, Storia e Lingua e letteratura inglese nell’ambito dell’attività orientativa trasversale e dell’Educazione civica.
Le docenti coinvolte hanno dapprima partecipato al Corso di formazione nell’ambito del progetto “Alla scoperta di Ragusa e del suo paesaggio culturale”, giunto alla quarta edizione, caratterizzato da incontri con docenti altamente qualificati. Una volta individuato il tema da approfondire, sono stati coinvolti gli studenti in attività laboratoriali di public history, a partire dalla ricerca delle fonti, sostenuti dalla professionalità di tutor e videomaker messi a disposizione dal progetto, e poi in attività di produzione dell’audiovisivo con il coinvolgimento attivo degli alunni nelle riprese audio video.
Il tema individuato è stata l’evoluzione della cultura dell’imprenditorialità nel territorio ibleo in alcuni settori specifici, a partire da un luogo che ha avuto un significato particolare per una generazione di ragusani e che ora costituisce la sede di un’impresa leader nel panorama IT nazionale. Il luogo di cui si è approfondita la storia, Villa Di Pasquale prima e oggi Ricca IT, ha visto il passaggio di testimone tra due aziende che operano in campi totalmente diversi: dal settore legato alla ristorazione e più specificatamente ai banchetti per matrimonio, a quello dell’information technology.
Gli studenti hanno quindi avuto modo di intervistare protagonisti di questo cambiamento ed esperti. A ciò si aggiunge la campagna di raccolta di fonti orali (sia pure svolta in forma embrionale) svolta dai ragazzi nelle loro famiglie.
Il Dott. Carmelo Arezzo, alla luce della pluriennale esperienza come direttore della Camera di Commercio di Ragusa oltre che di Presidente della Società Ragusana di Storia Patria, ha ripercorso la storia economica della nostra città a partire dalla seconda metà del ‘900, facendo riflettere sull’evoluzione sociale, dei costumi e dei consumi in relazione ai mutamenti economici.
Stefano Ricca, amministratore delegato e azionista di maggioranza di Ricca IT, importante impresa nel campo della realizzazione di infrastrutture IT, sistemi informativi, centri di supercalcolo, attraverso le più avanzate e personalizzate tecnologie di cybersicurezza ha guidato i ragazzi nella visita dell’azienda. L’attuale sede di Ricca IT è stata la storica sede di Villa Di Pasquale, nota non solo a Ragusa ma anche nelle province limitrofe per i ricevimenti per matrimoni.
Enzo Di Pasquale ha ripercorso i momenti salienti dell’impresa di famiglia, che nasce come pasticceria e poi scommette, aprendo Villa Di Pasquale, nel settore dei ricevimenti, nel quale il signor Enzo aveva già dimostrato un’altissima professionalità affrontando da autodidatta catering anche fuori provincia. Il signor Di Pasquale ha restituito la cura per le materie prime di altissima qualità, l’attenzione per la ricerca e l’innovazione nella ristorazione che lo hanno reso celebre ben oltre l’ambito regionale.
I ragazzi hanno anche intervistato genitori e parenti, per conoscere le scelte che avevano fatto in relazione ai festeggiamenti per il loro matrimonio, alla scelta della sala, dei menu, del numero degli invitati etc.
Dopo un primo momento di diffidenza rispetto a un progetto che esulava dalle tradizionali programmazioni di Lingua e letteratura italiana o di Storia, gli studenti si sono gradualmente lasciati coinvolgere nel progetto, cogliendo la visione d’insieme che all’inizio sfuggiva loro. I ragazzi hanno ricercato informazioni e notizie storiche e preparato le domande in vista delle interviste che avrebbero realizzato. Si sono affidati ai tutor e al videomaker che li ha guidati nella realizzazione delle riprese e delle interviste. Gli studenti hanno avuto l’occasione di testarsi in un ambito nuovo, di lavorare e progettare un prodotto finale che ha subito delle modifiche in itinere pur rimanendo fedele all’idea iniziale. Hanno imparato dall’esperienza degli ospiti intervistati l’importanza della passione per il lavoro.
Obiettivi dell’attività di public history
In base alle Indicazioni nazionali relative all’insegnamento dell’Educazione civica sono stati sviluppati i seguenti nodi tematici: per la classe III E il tema del lavoro e la
cittadinanza digitale (Regolamento UE n.679/2016: General Data Protection), per la classe IV G il tema dello sviluppo economico e sostenibilità (Agenda 2030, Obiettivo 9: Innovazione, imprese e infrastrutture sostenibili); in seno all’orientamento formativo per entrambe le classi l’attività laboratoriale ha avuto come obiettivo di apprendimento orientativo specifico la conoscenza della realtà, la presa di coscienza dell’ambiente, della realtà sociale e lavorativa. Tutti questi obiettivi sono perfettamente compatibili con quelli della public history. Rispetto alle pratiche della public history, la comunità è stata coinvolta già nella fase della ricerca con le interviste fatte in famiglia. I risultati sono stati molto interessanti. A partire da un tema che a prima vista può apparire banale, ovvero le scelte di festeggiamento per i matrimoni, sono emerse molto chiaramente diverse questioni di storia: le differenze economiche fra ceti diversi in epoche diverse; le scelte del menu anche in relazione a mode che a loro volta sono spie di desideri e aspirazioni; le possibili ricadute economiche nel settore agroalimentare. Per fare un esempio: nei menu degli anni
settanta erano molto richiesti alcuni piatti, del tutto estranei alla tradizione locale, come il cocktail di gamberi e il risotto alla zarina. Era questa una spia di un diffuso desiderio di novità e di modernità? Successivamente la scelta è andata a piatti più legati ad ingredienti di qualità del territorio. In occasione della festa finale del 10 giugno, aperta a tutti, le scoperte e le considerazioni a cui si è giunti nel corso della ricerca e delle interviste saranno condivise con la comunità, ovvero con le famiglie, con gli intervistati, con tutti coloro che in qualche modo hanno partecipato. La nostra a tutti gli effetti si dimostrerà “una storia in pubblico e con il pubblico”.
