La casa del Partitore del Canale Ceronda, un toret in Parco Sempione

Via Pianezza 107 
Via Brenta 23
Video 2’16” 
Testimone: Federica Lovaglio 
Fotografie e Montaggio: Chiara Dalmaviva 
PROGETTO Diari di Comunità/BeeOOrtiAlti -Cliomedia Public History – Artway Of Thinking – Archivio Nazionale Cinema d’Impresa

Il Canale Ceronda fu costruito a partire dal 1869 grazie a un finanziamento del governo centrale: una delle forme di compensazione per la città dopo lo spostamento della capitale da Torino a Firenze. Il progetto prevedeva che il canale, derivato dal torrente omonimo, giungendo da Venaria Reale nei pressi della Chiesa di Lucento, sarebbe stato diviso in due rami, uno sulla riva sinistra della Dora, l’altro sulla riva destra dello stesso fiume. La priorità data alla costruzione del ramo sinistro, destinato a servire i territori esterni alla cinta daziaria non ancora urbanizzati, fu un importante incentivo per gli insediamenti industriali in quest’area, già favoriti dai minori costi dei terreni, delle costruzioni e delle materie prime. 
Questa storia, il cui tema è l’acqua come risorsa fondamentale alle origini dell’industrializzazione in Madonna di Campagna e Borgo Vittoria, è raccontata da Federica Lovaglio a partire da un ricordo d’infanzia, quello legato a un torèt di parco Sempione. Qui suo padre, come tanti altri del quartiere, lavava ogni domenica la sua Fiat 131. 
I torèt sono fontanelle pubbliche in ghisa, di colore verde, con in alto una piccola testa di toro – il simbolo di Torino – dalla cui bocca sgorga l’acqua. I primi risalgono al 1862 ed erano alimentati dall’acquedotto del Pian della Mussa, cioè dalle acque delle valli di Lanzo. Negli anni Trenta erano migliaia. Oggi in tutta la città ne rimangono circa 800.